VIII Legislatura – Tornata del 13 gennaio 1862
, domanda gli sia accordato un qualche compenso dei danni sofferti.
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Broglio — Si respingono gli emendamenti Crispi, D'Ondes-Reggio, Michelini, Valerio — Approvazione del 1° articolo, emendato — Aggiunta del deputato Rovera
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da un sentimento fondamentale e profondo di comuni interessi. Dal che inferiva gli strettissimi termini in cui può farsi abilità alla sovranità
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finanche gli scrupoli del legislatore, non dovrebbero esser mai troppi, trattandosi di tramutare da un luogo all'altro istituti non raramente congiunti da
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fretta importate dal Piemonte nel resto d'Italia, potrebbe forse finire (indugiando il rimedio) a rendere meno inclinati gli animi ad accogliere i benefici
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Crispi. Per tal modo la Camera farebbe atto di giustizia. Invece, lasciando l'articolo come venne redatto, gli abitanti di quei comuni e di quelle
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tassa che andate ad imporre, voi mettereste gli abitanti dei comuni e delle provincie nella necessità di sovracaricarsi di nuove imposte per sovvenire
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Lanza Giovanni. Gli emendamenti che vennero proposti sono in parte di pura forma di redazione. Havvene però uno molto essenziale che impinge
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Io ritengo che, se i comuni e gli altri istituti possiedono beni di suolo, i quali nella loro morta mano restano fermi, senza circolare nè per
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tutti indistintamente gli enti morali, e ciò sia sotto l'aspetto, dirò, costituzionale, sia sotto l'aspetto economico e di giustizia.
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formole le quali hanno già subito, direi, gli effetti dell'esperienza, e la di cui interpretazione è già nota tanto ai contribuenti, come agii ufficiali
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, entrerebbero naturalmente con tutti gli altri nelle vicende delle mutazioni; per conseguenza pagherebbero a loro turno tutte le tasse. li Governo quindi
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sociale tuttavolta che gli enti morali, le manimorte si spogliano di tal patrimonio loro proprio, rinunciano cioè ad un'amministrazione, la quale non
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L'onorevole Nichelini ha presentalo una redazione molto diversa. Non vedrei molti inconvenienti ad accoglierla, ma sono sempre da temere gli
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bancarotta, esso cade nella condizione di un minore, cessano tutte le rappresentanze del comune, gli si manda un commissario del Governo centrale
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Già gli onorevoli Lanza e Cavour mi hanno preceduto nel confutarli; non mi resta quindi che spigolare in un campo mietuto.
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Lo Stato ha bisogno di un dato reddito, d'una data somma; egli deve dividere questa somma sopra tutti gli enti tassabili, uomini e cose.
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Dunque quando ci si viene a dire: se voi fate pagare le Provincie ed i comuni per i loro patrimoni, questi dovranno sovrimporre gli abitanti di quel
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avranno altra risorsa che di lasciarli. Tanto meglio, dico io, anzi me ne rallegro. Tutti gli economisti, e l'onorevole Michelini più volte lo ha
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insufficiente ai bisogni di queste provincie e di questi comuni, gli è un costringerli a ricorrere alla sovrimposta locale per sopperire a quel tanto che la
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tassa del 4 per cento, che oggi volete stabilire su tutti gli enti morali.
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fatto nello scopo di dare facile svolgimento alle svariale funzioni della vita della nazione, di soddisfarne gli speciali interessi economici. Se al
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Il Consiglio comunale, il sindaco, tutte le autorità erano nominate dai Governo; gli uomini del Governo erano quelli che amministravano. Non è dunque
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posseggono. Anch'io sono di parere che gli stabilimenti pubblici non dovrebbero possedere, e che non esistono peggiori amministratori di essi. Ma
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Spero pertanto che la Camera lo approverà, malgrado la taccia assai singolare di novità che gli è stata apposta.
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sempre gli stessi contribuenti che pagano.
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Vengo al mio emendamento. Il principale obbietto, e posso quasi dire il solo che gli è stato fatto, consiste nella sua novità, nel discostarsi troppo
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di altri uomini che soffrono infermità, ed ai quali è necessità che gli altri cittadini vengano in aiuto.
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pagare quelle imposte che pagano gli altri cittadini. L'articolo 25 dice: «Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai
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dagli onorevoli componenti la Commissione e da altri onorevoli deputati prima che abbiano nuovamente parlato gli onorevoli deputati Crispi, Valerio
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espressamente eccettuati gli istituti di carità e di beneficenza, perchè in questa questione la carità e la beneficenza assumono l'indole di rigorosa
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essi hanno ricevuto dalla legge la capacità a possedere che hanno i singoli cittadini. Intendo bene che i comuni e gli altri corpi morali non possono
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in genere applicabile il principio della eguaglianza di tutti gli oneri pubblici, dei quali i tributi sono una parte.
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Stato ciò che gli sarebbe sottratto per la concessione fatta ai corpi morali, comuni e provincie di possedere. Dacchè, comunque vero sia che i comuni
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Sono due, secondo me, gli emendamenti che si riferiscono alla sostanza: quello del deputato Crispi, il quale vorrebbe sopprimere le parole: le
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Ora metto ai voti l'emendamento proposto dal deputato D'Ondes-Reggio, il quale vorrebbe che si dicesse: Tutti gli istituti, eccettuati quelli di
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Ora vengono gli emendamenti che si riferiscono alla forma. Il più largo è quello del deputato Michelini, il quale muterebbe interamente l'articolo
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acconsentire che gli articoli e 25 dello Statuto parlino dei comuni e delle provincie. Egli è per questo subbietto ch'io ho domandato di parlare per
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. Si sottopongono gli enti morali ad una tassa, inquantochè possiedono…
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L'imposta fondiaria sarà ragguagliata alla media del triennio precedente, e le riparazioni saranno calcolate per gli opifizii al 30 per cento, pei
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criterio facile e sicuro di distinzione stia nel vedere quando gli averi di una società appartengono a questa, come ente morale, oppure agli individui
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gli uffizi, onde quelle leggi siano applicate. Nulla osterebbe che la legge attuale andasse in vigore con retrocessione al 1° gennaio 1862, giacchè la
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Io propongo che dopo le parole: gli opifizi, si aggiunga: e canali.
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presidente. Il commissario regio ha fatto una questione pregiudiziale su quest'emendamento e su tutti gli altri che si potrebbero proporre
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lire, è costretto a spenderne più della metà per mantenerne la diga, per operarne lo spurgo, per ripararne le sponde. Ora, se per gli opifizi si
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Accademia della crusca
